Nell'Ottocento gran parte dei fisiologi tedeschi abbracciava una visione meccanicistica, secondo la quale la spiegazione dei fenomeni fisiologici doveva fondarsi sulle sole forze della fisica. Partendo da questo presupposto vi era chi dava importanza al materialismo per cui "l'uomo è ciò che mangia" e chi aveva una visione spiritualistica volta a sostenere la presenza di una "forza vitale" non fisica. Parlare in quel tempo di "forza vitale", portava a porre attenzione a tutto ciò che era ignoto in quanto era considerata la regione sconosiuta della natura e delle cause di tutti i suoi fenomeni. Il materialismo invece è una realtà che centra tutto sul concreto e che asserisce che tutto ciò che esiste, dipende dalla perenne e costante trasformazione della materia. Tra i tanti materialisti colui che seppe dimostrarsi molto misurato e riflessivo nel proporre i propri punti di vista, fu il fisiologo Jacob Moleschott.