Questo libro cerca di approfondire la linea di confine fra il lavoro libero e il lavoro forzato, senza però tentare di trovarne la giusta allocazione, piuttosto si concentra sulle continuità tra una forma e l’altra, passando per le numerose figure intermedie. A tal fine, indago la metodologia della global labour history, mettendone in luce le problematiche, ma anche, soprattutto, i punti di forza. Tra questi è fondamentale l’importanza data alle ricerche sulle realtà locali e alla collaborazione fra differenti storiografie, entrambi atteggiamenti basilari per superare una visione eurocentrica e deterministica. In questa prospettiva, il lavoro salariato, la servitù e l’apprendistato non sono più rigide e immutabili categorie, isolate nel tempo e nello spazio; al contrario, proprio poiché coesistono nelle medesime realtà e nella vita degli stessi individui, esse assumono sfumature e caratteri spesso non dissimili.