La presente ricerca si configura come il tentativo di analizzare le diverse declinazioni della passività nelle opere di Emmanuel Levinas. L’indagine mette in luce gli aspetti fondamentali del cammino etico attraverso il quale si articolano i differenti livelli di passività (esistenziale, corporale, creaturale ed etico), procedendo secondo un percorso di evoluzione-sublimazione del concetto stesso di passività. La scoperta della passività originaria diviene il paradigma per un ripensamento dei principi della filosofia occidentale e dello statuto della relazione con l'altro uomo e consente al filosofo di spostare il baricentro dall’Io all’Altro mediante una strategia di de-costruzione e de-posizione dell’Io stesso. Grazie ad essa, Levinas costruisce una nuova metafisica essenzialmente etica e riporta in primo piano il giudaismo e il suo orientamento morale. Soltanto un’etica fondata sulla passività dell’uomo può mettere fine alla guerra e alla disumanità dell’umanesimo moderno e sostituire al criterio della violenza, troppe volte divenuto orientamento, i criteri della non-violenza e del bene insiti nella passività stessa.