L’esistenza, nel nostro Paese, di elevati tassi di povertà minorile contraddice palesemente il principio della uguaglianza di opportunità secondo cui in un Paese democratico ogni cittadino dovrebbe avere l’opportunità di realizzare ciò cui egli aspira, indipendentemente dalla posizione sociale di partenza. Ai bambini poveri mancano, infatti, una serie di opportunità siano esse scolastiche, di socialità, economiche e sono quindi privati delle risorse materiali,spirituali ed emozionali necessarie per sopravvivere, svilupparsi e crescere; essi sono impossibilitati a soddisfare i loro diritti, a realizzare il loro pieno potenziale e a partecipare nella società come membri paritari e a pieno titolo. L’intento dello studio vorrebbe essere quello di porre l’attenzione su un fenomeno complesso, da studiare e monitorare affinché si possano costruire politiche non residuali nell’intervento verso la famiglia, ma effettivamente efficaci e volte a rompere la trasmissione intergenerazionale delle disuguaglianze che non consente ai minori “poveri” di crescere e svilupparsi in un contesto nutrito da capacità di fare e opportunità di essere.