La sindrome di NASH è una patologia di origine infiammatoria, associata a obesità e a insulino-resistenza ed è compresa all’interno di un quadro clinico più ampio: la NAFLD. La NAFLD è ritenuta l’espressione epatica della sindrome metabolica, situazione clinica ad alto rischio cardiovascolare aterosclerotico. Per spiegare la patogenesi della NASH è stata formulata una ipotesi “multi hits” che prevede un aumento del livello sierico di acidi grassi liberi, provocato dall’insulino-resistenza seguito poi dal loro accumulo a livello epatico. Ciò provoca stress ossidativo, causando il reclutamento delle cellule della risposta infiammatoria e la deregolazione della produzione di citochine, chemochine e adipochine, in grado di indurre la morte per apoptosi e necrosi degli epatociti, determinando anche l’origine della flogosi e della conseguente fibrosi, condizione che può ulteriormente evolvere in cirrosi e epatocarcinoma multifocale (Takuma Y; 2010). Dato che i meccanismi patogenetici sono molteplici, risulta importante individuare dei profili di espressione genica che contraddistinguono questa patologia e che potrebbero essere utilizzati per fini diagnostici e/o terapeutici.