Il manoscritto analizza molteplici codici etici redatti dalle più importanti imprese nazionali e internazionali, per attestare la qualità di tutela dei consumatori e del rispetto degli standard ambientali e di mercato. Emerge così, una sorta di geografia dei confini sempre più variegata, tra mercato, etica e morale, che delinea le pratiche negoziali. Viene così argomentato, come l’integrazione dei codici etici nelle strategie di gestione delle imprese non è solo una geniale opera di marketing e comunicazione, non è solo una ripetizione di ciò che già la legge tutela e sanziona e che l’impresa con più forza di autoregolamentazione si obbliga ad osservare, ma è principalmente, e qui la tesi più significativa, un modo di vedere la gestione dell’impresa in un’ottica di meta impresa, cioè in una visione tale da permettere di superare i naturali confini geografici e territoriali (che rappresenterebbero il naturale limite all’applicazione di queste teorie), a favore di un’uniformità di vedute, di gestione e risultati, indipendentemente dalle singole legislazioni locali e territoriali, e senza naturalmente dimenticare lo sguardo d’insieme rivolto al profitto.