L’intenzione di effettuare una ricerca inerente la pratica del gioco degli scacchi in ambito psichiatrico nasce dalla personale esperienza lavorativa in comunità terapeutiche e dall’interesse che questo gioco ha suscitato in me da quando lo conobbi ad un corso scolastico il primo anno delle scuole medie inferiori. Nella comunità protetta dove attualmente presto servizio come educatore risiedono pazienti affetti da diverse patologie di carattere psichiatrico, per la maggior parte dei quali tali disturbi hanno condotto ad agiti più o meno aggressivi, configurabili comunque in reati, e tali da indurre la Magistratura ad attribuire la cosiddetta pericolosità sociale, previa perizia commissionata ad uno psichiatra forense, ai soggetti artefici dei reati. In seguito ad un breve periodo di detenzione carceraria, questi soggetti hanno intrapreso un percorso terapeutico iniziato nei cosiddetti Ospedali Psichiatrici Giudiziari, oggetto di indagine nel 2010 da parte della Commissione Parlamentare d’Inchiesta, e proseguito nelle Comunità Protette.