Da oltre vent'anni gli urbanisti si confrontano sulla necessità di innovare il Piano Regolatore Generale codificato dalla Legge 1150/42. In assenza di una riforma nazionale alcune Regioni hanno introdotto nuovi piani che articolano il PRG in più strumenti. Tra queste, l'Emilia Romagna sta sperimentando un modello che non solo ricompone contenuti e funzioni del tradizionale atto amministrativo, ma disciplina anche una serie di istituti utili a governare un'attività pianificatoria dove elaborazione ed attuazione si intrecciano in un iter di progressiva definizione delle scelte. Tre casi di studio mostrano che, oltre al modello, sono anche la forma del piano e l'accompagnamento del processo a permettere l'effettiva innovazione dello strumento e il raggiungimento di esiti apprezzabili in relazione ai suoi obiettivi. Il libro, rivolto a ricercatori e professionisti, intende aprire una riflessione su due aspetti centrali per la riforma del PRG: la messa a punto di un quadro normativo che consenta di progettare forme-piano in grado di attivare le pratiche di accompagnamento; la possibilità di sostenere tali pratiche con strutture di pianificazione ad esse dedicate.