La biodiversità può essere considerata il “germe della vita” in quanto consente di disporre di una diversità di informazioni genetiche atte a favorire il grado di fitness (o meglio di capacità al costruttivismo) degli esseri viventi in occasione di cambiamenti, oggi imprevedibili, sia delle condizioni ambientali sia delle esigenze in nutrienti. Pertanto, la riduzione o l'assenza di variabilità genetica comporta una diminuzione della capacità omeostatica del sistema biologico, con il rischio di perdere informazioni che non sono piú recuperabili. Nella consapevolezza che la biodiversità rappresenta una vera e propria “roccia di sapienza” su cui costruire un futuro sempre piú teso a elevare la vita dell’uomo e degli altri esseri viventi e, in senso lato, la vita del pianeta Terra, l’Autore sottolinea l’inestimabile valore biologico, culturale, etico, giuridico e socio-economico della biodiversità. Egli evidenzia l’importanza della diversità biologica quale prodromo di innovazione tecnica e biotecnica, nonché di sviluppo sostenibile attraverso la gestione “intelligente” di un bioterritorio al fine di garantire la diffusione di processi produttivi rispettosi dell’ambiente.