Il progetto ha origine da una lettura del territorio dell'Appennino Tosco-Romagnolo attraverso lo studio di un “fenomeno” caratterizzante l'area: la numerosa presenza di strutture eremitiche che costellano i versanti appenninici determinandone il paesaggio. Le strutture nascono anticamente in risposta al desiderio di allontanamento dalla città con i suoi tumultuosi affanni, per dedicarsi alla contemplazione e alla meditazione del divino. Tale attività di ricerca interiore ha preso avvio grazie alla pace e al silenzio che i pochi hanno trovato in luoghi sacri, immersi nella natura, luoghi a volte orridi e difficili da vivere, ma che hanno stimolato coloro i quali hanno deciso di intraprendere la via dell'isolamento. Queste strutture, che fuggono la civiltà e si nascondono al mondo, vivono in simpatia con gli elementi naturali, in una totale fusione con l'ambiente circostante, rappresentando uno degli esempi di architettura del paesaggio più grandi fra le strutture conosciute.