In dialogo con questi due grandi esponenti del pensiero europeo del Novecento, emerge con chiarezza qual è la differenza fondamentale fra l’epistemologia di Jacques Maritain con il suo realismo critico e l’epistemologia di Karl R. Popper con il suo razionalismo critico. In Maritain il suo realismo non rifiuta di auto concepirsi come critico. Viceversa Popper con il suo razionalismo critico proporre ipotesi quali tentativi di soluzione dei problemi, ipotesi da sottoporre a severi controlli-empirici, al fine di scoprire in esse eventuali errori da correggere tramite altre ipotesi anche esse da controllare. In particolare, possiamo invece considerare un’ulteriore punto di contatto e di intenti comuni nel combattere le giuste cause dell’umanità. Basti pensare le critiche che essi hanno rivolto ai totalitarismi, al marxismo, gli impegni che li vede uniti in favore della difesa della libertà, della democrazia argomenti che potrebbero essere oggetto di esame ma si tratta di argomenti non immediatamente connessi con lo scopo predeterminato nel titolo di questo libro. Invece è opportuno domandarsi a quali problemi risponde la loro epistemologia elargita in eredità da questi pensatori?