Il divieto dei patti successori istitutivi rappresenta da sempre una notevole compressione dell’autonomia privata in ambito successorio. Autorevoli ricostruzioni, individuando talune categorie al limite dello stesso, hanno tentato in più occasioni di dare una lettura meno stringente al dettato di cui all’art. 458 del codice civile. La giurisprudenza, da parte sua, attraverso un fine operato del giudice, ha in più occasioni avuto modo di portare alla luce tutte le peculiarità di tale divieto, mostrandosi sempre particolarmente misurata con riferimento a possibili declaratorie di nullità. Nella prospettiva di un necessario e auspicato ridimensionamento, risulta inoltre imprescindibile rileggere il divieto non solo sulla base delle moderne e mutate esigenze dei privati, ma anche alla luce del Regolamento (UE) n. 650/2012, che certamente impone un’apertura verso altre esperienze. A tal riguardo, anche in ottica comparatistica, risulta altresì fondamentale lo studio del contratto ereditario tedesco (Erbvertrag), considerato quale esempio di giusto contemperamento tra il rispetto dell’autonomia contrattuale dei privati e la salvaguardia delle specificità dell'ambito successorio.