Un lavoro che nasce con l'esigenza di mettere a confronto i "disertori" intellettuali, con la realtà viva, e in costante mutamento, di alcune significative proprietà del mondo virtuale contemporaneo (il web 2.0) nelle pratiche che lo riguardano. Per spostare l'attenzione sugli utenti che lo utilizzano, e con quali scopi, invertendo il classico rapporto distopico uomo-macchina, e discutendo in ultima analisi la dicotonomia reale-virtuale, così come è stata raccontata a lungo. Un fine ultimo, tuttavia, che passa dalla consapevolezza dei processi di trasformazioni industriale in atto, e dalle possibilità di nuovi assetti di mercato che nascono assieme a un rinnovamento delle categorie sociali e culturali che possono renderli effettivi. Con un occhio di riguardo, (e amore) per la cultura popolare odierna, l'analisi si chiede come sia possibile allora "sporcare" il pensiero "disconnesso", con il pragmatismo necessario a rendere il nuovo immaginario globale effettivo e interconnesso con le esigenze dell'attualità e il sentire sociale, favorendo la vita oltre gli schermi.