“Quel boato terrificante ha interrotto il silenzio della notte, per fare spazio ad un altro silenzio: quello del dolore” Give sorrow words. The grief that does not speak Whispers the o’e- fraught heart and bids it break2 (Shakespeare Macbeth, IV, 3) É tra la testimonianza di un uomo che ha vissuto l’esperienza del terremoto d’Abruzzo e la citazione di un passo di “Macbeth”, del celebre William Shakespeare, che si colloca questo lavoro. Perché se forte è il silenzio del terrore, dell’incontro con il “reale della morte” generato dall’esperienza traumatica del terremoto, altrettanto potente risulta la “creatività luminosa” che consente l’espressione della propria sofferenza e la sua conseguente metamorfosi (Lahens, 2010, p. 72; Cyrulnik, 2000). Questo elaborato si propone di indagare l'impatto traumatico dell'esperienza del sisma, mediante l'impiego del "test de trois dessins: avant, pendant et avenir", uno strumento capace di “dare voce” al vissuto dei bambini, attraverso il segno grafico, e al contempo di accompagnare il bambino nel processo di attribuzione di una forma e di un senso alle tracce traumatiche che invadono il suo mondo interno.