Sidonie-Gabrielle Colette (1873-1954) per tutte le sue opere ha sempre attinto dalla propria vita, ci sono sempre degli elementi autobiografici nascosti tra le righe dei suoi testi. L'autrice ha però sempre giocato molto con tutti questi elementi, mescolando spesso realtà e finzione e facendo intuire che fosse sbagliato considerare i suoi romanzi totalmente autobiografici. In questo mio lavoro faccio emergere come tutto questo valga anche per La Maison de Claudine, un testo che rappresenta un punto di svolta nella produzione artistica dell'autrice, rivelandosi un vero e proprio ritorno al passato e alla propria infanzia, e più che mai un ritorno verso la madre, Sido. Il mondo che però è in esso evocato e riprodotto non è totalmente veritiero, è costituito nello stesso momento da elementi reali ed immaginari, volti tutti ad un unico scopo: riportare al centro dell'infanzia di Colette la figura della madre. Sido, infatti, che nella vita reale era stata allontanata e posta ai margini da Colette, diventa invece centrale, da questo momento in avanti, nella produzione artistica dell'autrice, e La Maison de Claudine è il romanzo da cui tutto questo ha inizio.