Riflettere sulla famiglia nell’epoca attuale può paragonarsi al tentativo di far luce con una candela nel buio della notte, senza pretese di illuminare tutto, ma unicamente per rendersi conto di come e dove ci si trovi e soprattutto se si sia orientati verso la meta che si intende raggiungere. Scegliere il taglio del “vivere” la famiglia, piuttosto che altre prospettive, decidere di privilegiare la categoria del vissuto nella sua concretezza quotidiana, è frutto di una sensibilità personale che scaturisce dalla consapevolezza che la famiglia sia «la relazione delle relazioni», che sia il luogo privilegiato in cui si costruisce l’umano, l’alveo all’interno del quale si tesse una trama primigenia che se da un lato struttura l’identità della persona, dall’altro la chiama a vivere in pienezza la realtà familiare con il suo affascinante carico di grazia, bellezza, calore, ma allo stesso tempo con le sue immancabili fatiche e difficoltà.