Uno scrittore inglese dell'età elisabettiana usa l'ironia allusiva come strumento privilegiato di indagine conoscitiva, il solo modo con cui lasciare emergere verità sepolte, non altrimenti testimoniabili: Marvell è l'anima che ha bisogno del corpo più di se stessa, l'irriverenza e l'amore. Questo è il punto d'osservazione con cui dovremmo affacciarci ai versi della sua poesia, spesso considerata secondaria nel panorama letterario dell’epoca. Marvell fu originale e innovativo, nei contenuti quanto nello stile, e ciò lo distinse dai suoi compagni Metafisici e Cavalieri. Le sue concezioni, soprattutto per quanto concerne la natura e la politica, sono piuttosto all’avanguardia per i tempi in cui sono state concepite. E la sua ironia pungente, sottile, complessa, a volte comica, sottrae il discorso ad ogni tentativo di interpretazione univoca e definitiva.