Leonardo Savioli : “L’idea del la fabbrica, così come è stata concepita fino ad oggi , mi ha sempre destato un senso di perplessità se non di tristezza;il fatto che dentro ad un capannone dovessero fare lo stesso tipo di lavoro centinaia di operai per ore ed ore, mi ha sempre determinato preoccupazioni e sgomento; perché ho sempre pensato che una fabbrica dovesse contenere sia gli ambienti per il lavoro, ma anche attrezzature per altre attività e dovesse avere immediati contatti con le parti più vive della vita cittadina. In modo che l ’operaio relegato sempre in edifici chiusi ed in zone periferiche non sia più una categoria ma un vero e proprio attivo e vivo cittadino. Ora i l fatto che una vecchia “zona industriale” una fabbrica fuori uso venga destinata ad attrezzature civiche e diventi polo importante del nuovo sviluppo urbano mi dimostra che quel le aree industriali e i piani di zona dei tradizionali i piani regolatori possono entrare nel vivo del più ampio contesto cittadino.”