Le sentenze Schrems, dal nome dall’attivista austriaco Maximilian Schrems che nel 2013 presenta denuncia nei confronti del colosso hi-tech Facebook, sono due provvedimenti adottati dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea in relazione al trasferimento oltreoceano dei dati personali dei cittadini europei.La prima sentenza del 2015 determina l’invalidazione dell'accordo internazionale Safe Harbor vigente dal 2000 tra Europa e Stati Uniti d’America. La seconda sentenza del 2020 ha esito analogo con l’invalidazione del nuovo accordo internazionale Privacy Shield siglato nel 2016.Le due sentenze Schrems, oltre all’evidente impatto sul trasferimento dei dati personali oltreoceano, hanno anche una valenza politica e devono diventare occasione di riflessione: la rapidità dell’evoluzione tecnologica e la globalizzazione hanno dimostrato l’importanza di garantire la sovranità tecnologica e digitale dell’Unione Europea; la conservazione e il trattamento dei dati all’interno dei confini europei può diventare una leva per la scelta di fornitori europei rispetto a operatori statunitensi per i quali gli adempimenti necessari renderebbero svantaggioso il trasferimento oltreoceano.